ForumFree

CUONO GAGLIONE : L'ARTISTA E IL PATRIOTA, DI GIUSEPPE SCIORTINO GIULIANO

« Older   Newer »
  Share  
CAT_IMG Posted on 25/5/2006, 20:30
Avatar

ADMIN-BRIGANTE DEL SUD-O'PITTORE
Image hosted by Photobucket.comImage hosted by Photobucket.comImage hosted by Photobucket.comImage hosted by Photobucket.comImage hosted by Photobucket.comImage hosted by Photobucket.comImage hosted by Photobucket.comImage hosted by Photobucket.com

Group:
Admin
Posts:
59,842
Location:
ACERRA

Status:


L'ARTISTA E IL PATRIOTA
Questo mio scritto vuole essere un omaggio, non solo all'artista , ma anche all'uomo Cuono Gaglione, con il Suo intuito, con la Sua genialità, con la Sua intraprendenza. Cuono Gaglione porta la Sua arte fuori dalla Sicilia, per farla conoscere ai figli di quei Siciliani che, costretti a lasciare la propria terra, alla ricerca di una nazione che potesse garantire benessere, per se ed i propri cari, oggi sono alla ricerca delle loro radici e della loro storia. Io non sono un critico d'arte, con specifica preparazione, per potere giudicare la Sua tecnica personalissima, ma posso scrivere per quei giovani Siciliani che sconoscono il soggetto su cui si è ispirato l'artista:- Salvatore Giuliano. E' proprio per fare conoscere il personaggio, in sincerità e realtà, su cui esistono un centinaio di pubblicazio-ni e due films, che sto scrivendo. Rispetto a tutti coloro che hanno scritto su di lui, ho un duplice vantaggio. Sono nato e cresciuto all'interno della famiglia Giuliano ed ho conosciuto e frequentato, per anni, quasi tutti i protagonisti di questa storia. Ma proprio per aiutare tutti a comprendere, e per collocare Salvatore Giuliano nella giusta dimensione storica, che inizierò il racconto partendo da lontano. La Sicilia, nella Sua storia millenaria, fu sempre terra di conquista; tratterò, molto sinteticamente, l'ultima, e purtroppo ancora attuale,colonizzazione:- Garibaldi partì da Quarto ed arrivò in Sicilia con 745 uomini, di cui 45 erano Siciliani. Sbarcò a Marsala, grazie all'aiuto di circa diecimila Siciliani che lo stavano aspettando, per liberare la Sicilia dal dominio Borbonico. Con essi combatté, vittoriosamente, la battaglia di Calatafimi. Sempre con essi, giunse a Palermo, dove, circa duemila detenuti del carcere della "Vicaria" (oggi Ucciardone) evasero, e si unirono agli altri Siciliani per aiutarli a liberare la città. Garibaldi, per ringraziare i Palermitani dell'aiuto ricevuto,si appropriò dell'oro e dei risparmi custoditi nel Banco di Sicilia. Altro ringraziamento lo fece il suo braccio destro, Nino Bixio, facendo fucilare cinque contadini a Bronte. I Siciliani liberarono la Sicilia e proseguirono oltre lo stretto fino al Volturno. Garibaldi consegnò l'oro e il denaro al governo piemontese, e subito dopo anche il Meridione, appena liberato, al re Vittorio Emanuele, il quale, senza essere stato eletto, si auto proclamò Re d'Italia. Per legalizzare questa annessione, egli indisse un Referendum per il 20/Ottobre/1860.I Meridionali ed i Siciliani dovevano dichiarare o meno se erano disposti a diventare italiani. Potevano votare soltanto gli uomini che avessero compiuto 25 anni, che sapessero leggere e scrivere, e che possedessero una certa ricchezza. Con tali requisiti vi erano soltanto 37084 Siciliani, e tanti ne votarono. Allo spoglio si scoprì il colossale imbroglio. Risultarono 432053 schede votate Si e appena 667votate NO. Fu così che il Popolo Siciliano divenne Italiano. Iniziò così la più turpe delle oppressioni e delle colonizzazioni, che la Sicilia avesse mai subìto. Tasse esorbitanti, processi sommari, esecuzioni di massa, interi paesi bruciati, violenze inaudite di cui sono piene le cronache del tempo. I Palermitani, stanchi di sopportare, nel 1866 organizzarono uno sciopero. 15 mila artigiani, commercianti e contadini protestarono contro il malgoverno italiano. Il governo piemontese mandò 40 mila soldati via terra e l'intera flotta navale da guerra a bombardare Palermo. Migliaia furono i morti, i processi sommari e le fucilazioni. Tale episodio è conosciuto come la rivolta del "Sette e mezzo". Da quel giorno, e per dieci lunghi anni, in Sicilia si visse in stato d'assedio. Nel 1876 il governo piemontese era alla bancarotta .Per portare a pareggio il bilancio dello stato, decise di vendere all'asta le terre demaniali ed i beni ecclesiastici della Sicilia,nonostante fossero beni indisponibili. I signorotti locali acquistarono le terre, ma non ebbero più denaro per pagare i salari ai contadini, né questi ultimi poterono più andare a pascolare le bestie, o a raccogliere legna, o a coltivare quelle terre. Si creò una massa enorme di disoccupati e di morti di fame. Il governo piemontese ricavò oltre un miliardo dalla sola vendita delle terre, con cui portò a pareggio il bilancio e, con il disavanzo, si costruirono le prime fabbriche al Nord. Ai Siciliani non restò altro che emigrare, con le valige di cartone, verso tutti i paesi europei e verso le Americhe. Coloro che restarono vissero di stenti per decenni, finché scoppiò la prima guerra mondiale.Con lo scoppio della guerra i Siciliani ebbero un'altra possibilità. Anziché morire di fame nella loro terra, potevano andare a morire,in prima linea, nelle trincee di mezza Europa. Alla fine della seconda guerra mondiale, per due sacchetti di grano, di 40 kg. ciascuno, acquistati per sfamare la famiglia, contro Salvatore Giuliano vennero sparati seicolpi di moschetto, di cui due lo colpirono al fianco .Reagì sparando un colpo di pistola al carabiniere che si era avvi-cinato per finirlo. Con questo gesto divenne il simbolo della ribellione del Popolo Siciliano. combatté in difesa dei più deboli e dei poveri, guadagnandosi l'appellativo di Robin Hood della Sicilia. Formatosi il Movimento per l'Indipendenza della Sicilia, venne nominato Colonnello dell'Esercito dei volontari per l'Indipendenza della Sicilia. Grazie alle sue lotte ed all'azione politica del M.I.S., il 15-Maggio-1946, il governo italiano concesse l'AUTONOMIA alla Sicilia. Dopo 87 anni venne ripristinato il Parlamento Siciliano, con libere elezioni avvenute il 18-Aprile-1947. Salvatore Giuliano era all'apice della popolarità. Se si fosse candidato poteva costituire un pericolo per i traditori della Sicilia. Il primo Maggio 1947 vi f u una strage a Portella delle Ginestre, in cui perirono 11 innocenti e 27 furono i feriti. Tale strage venne organizzata dai servizi segreti americani, che lanciarono delle bombe tra la folla; dalla mafia di San Giuseppe Jato, che fornì sei uomini della cosca locale; dall'ispettore di polizia Ettore Messana, che fornì sei mitra "Beretta mod. Thomson calibro 9"; da alcuni esponenti della Democrazia Cristiana,che non avevano accettato l'avanzata delle sinistre, con 29 seggi contro i 24 della D.C. operando così il primo ribaltone della storia della prima repubblica italiana. Tale delitto venne addebitato a Salvatore Giuliano ed i suoi Uomini, nonostante le perizie balistiche e necroscopiche es-cludessero ogni loro coinvolgimento, anche se presenti nella zona. I mezzi d’informazione, di regime, hanno cercato di de-monizzare la figura leggendaria di quest’uomo,che lottò con il Popolo e per il Popolo, per la libertà della nostra amata terra di Sicilia. Ma il tempo è galantuomo, la verità trionferà sempre.
Giuseppe Sciortino Giuliano





 
Contacts  Top
CAT_IMG Posted on 28/2/2022, 20:11
Avatar

ADMIN-BRIGANTE DEL SUD-O'PITTORE
Image hosted by Photobucket.comImage hosted by Photobucket.comImage hosted by Photobucket.comImage hosted by Photobucket.comImage hosted by Photobucket.comImage hosted by Photobucket.comImage hosted by Photobucket.comImage hosted by Photobucket.com

Group:
Admin
Posts:
59,842
Location:
ACERRA

Status:


spero riprenderti un giorno
 
Contacts  Top
1 replies since 25/5/2006, 20:30   261 views
  Share